Aranciata San Pellegrino e il segreto della buccia d’arancia

Posted On: 2015-06-18

In uno degli ultimi articoli abbiamo discusso su cosa accade quando la texture progettata con programmi di grafica non si incontra con quella incisa nella stampa. Questo succede perché la macchina laser – o, anche peggio, il bagno acido – non funziona in modo appropriato come fanno i pixel sul monitor. Dunque avete bisogno di imparare qualche trucco, utile per trasporre la vostra visione in un linguaggio comune tra software e hardware. Ma abbiamo dimenticato di menzionare un’altra variabile di rilievo nel processo: il materiale che sarà versato nella pressa. Ci sono tipi di plastica che copieranno ogni singolo, microscopico dettaglio che avete disegnato, e altre sostanze che reagiranno in modi diversi. Il vetro, per esempio, ha un comportamento piuttosto strano, e ogni volta che dobbiamo progettare una bottiglia di profumo per qualche maison internazionale siamo sicuri che sarà un processo complesso di adattamento tra concetto e prodotto. Non potete mai essere sicuri di quanto del vostro lavoro sarà perso nel processo di stampa. In questo caso abbiamo sviluppato una strategia: progettare ogni minimo particolare nel modo più accurato possibile. Nessuna via di fuga in questo caso, solo sudore e ore sul vostro tablet grafico.
A volte le cose vanno in modo diverso, come quando dovete lavorare col PET. Il polietilene tereftalato è la più comune resina polimere termoplastica della famiglia del poliestere, ed è usata per contenitori di liquidi e cibo. È molto economica e ha l’abitudine di copiare in un modo molto scarso ciò che abbiamo lottato così tanto per incidere nella stampa. Ma c’è anche un lato positivo in ciò.
Alcuni mesi fa abbiamo lavorato su nuove stampe per la bottiglia dell’iconica aranciata San Pellegrino (non la versione di lusso in vetro, solo quella comune in plastica) e il particolare più importante dell’intera confezione – escluso l’inevitabile logo a stella – è la scorza sulla sommità della bottiglia. Come possiamo raggiungere un tale livello di morbidezza e naturalezza? Disegnando forme più dure possibili. Ironico, vero?
Sappiamo che il PET non copierà mai bene un angolo duro, lasciando molti spazi vuoti e approcciando tutte le curve basate sul grado di viscosità. Questo era il segreto per raggiungere una realistica scorza d’arancia! Disegnando forme rigide e traendo vantaggio dalla qualità del materiale, questo è il modo in cui abbiamo replicato perfettamente ciò che ci era stato chiesto dal consumatore. Andando nella direzione opposta rispetto al pensiero comune. L’ultima dimostrazione che in questa disciplina ogni aspetto del progetto può essere necessario per raggiungere l’obiettivo, e niente può essere lasciato al caso.

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