Surface design: la dura vita di un passeggino da supermercato

Posted On: 2015-05-27

Non è così comune sapere di cosa parlare quando usiamo il termine “design di superficie”. Ciò non dipende da quanto sia giovane questa definizione – io credo che nell’industria del design è un termine comune dagli anni ’70 – direi piuttosto che è molto, molto confuso. Se fate una rapida ricerca su Google troverete tonnellate di archivi, associazioni, mostre e progettisti focalizzati su questa strana disciplina. Ognuno con il suo peculiare punto di vista. Potete parlare di cose concrete, tessuti, ceramica, motivi stampati, finiture chimiche o al laser e starete ancora dicendo il vero. Questa non è una cosa buona per il nostro lavoro, perché può spaventare il consumatore.

Un’altra delle cose difficili del nostro business è come rendere visibile il prodotto finito in modo veloce ed economico. Non tutti possono permettersi prototipi in 3D o render fotorealistici. Succede dunque di perdere un lavoro perché il consumatore non riesce a comprendere quanto sia prezioso un processo di texturing. È una vergogna, specialmente quando sviluppate concetti molto differenti uno dall’altro.

Un po’ di tempo fa un grande nome dell’industria dei prodotti per bambini ci ha contattati per trovare un modo di fare una texture del loro ultimo prodotto: un passeggino da supermercato. Qualcosa a metà tra il carrello della spesa il tipico passeggino modulare. L’idea era così strana da prestarsi a differenti interpretazioni. Così, in pochi giorni, abbiamo sviluppato tre concetti grezzi. Non c’erano tempo né soldi per mettere su un grande show, solo alcuni modelli con Photoshop. La nostra versione dei tradizionali sketch a “carta e matita”.

Anche lavorando ogni giorno con il linguaggio della texture, è sempre sorprendente il modo in cui una finitura può cambiare l’identità di un progetto. Così un passeggino può diventare qualcosa di simile a un bozzolo futuristico, o può giocare con la rappresentazione infantile di un abbraccio, o – ancora – reinterpretare la tradizionale imbottitura capitonnè in un modo più moderno. Ogni tipo di cucitura – la disposizione della finitura sulla superficie del prodotto, utile per evitare noiosi trattamenti massicci – è migliorato dalla scelta della texture. Abbiamo tre grandi famiglie: una astratta e geometrica (perfetta per la proposta a bozzolo, così minimale e seducente), una mimetica (quando copiamo la realtà; in questo caso potrebbe essere buono disegnare l’abbraccio della mamma con la simulazione di un tessuto caldo) e le venature (indispensabili se dovete giocare con brillante e opaco). Dunque ogni idea ha due modi di trovare la sua forma: attraverso la cucitura e attraverso la texture. Una complessità che può cambiare il progetto nelle sue fondamenta, con il rischio di andare in conflitto con l’idea originale del progettista. Avete dunque un altro modo per spaventare il vostro amato consumatore.

Fortunatamente in questo caso non è successo. La squadra di designer del consumatore è stata molto felice della nostra idea, e tutto sembrava andare nella direzione giusta. Quando ciò accade, il progetto originale può anche cambiare per assumere una direzione creativa più compatta. In questo modo ogni cosa può trovare il suo posto e le finiture esterne possono diventare una parte più organica del prodotto.

Sfortunatamente, quasi alla fine, il progetto è stato cancellato dal consiglio direttivo della compagnia per ragioni che non ci è dato sapere. Un peccato, ma questo capita più spesso di quanto pensiate. Persino quando riuscite a rendere chiaro quale sia il design di superficie e a dare un’idea del progetto finito. Ma se il big boss ha preso la sua decisione, chi siamo per fargli cambiare idea?

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